Buongiorno 22/03
“Le immagini terrificanti della guerra in Ucraina richiamano ciascuno a un senso di responsabilità, che è ancor più doveroso in giorni come quelli che stiamo vivendo.
E quando, come me, ti trovi a dover parlare della guerra ai tuoi figli o agli studenti, hai bisogno di fare un bel respiro e chiederti quali atteggiamenti vuoi condividere con chi ti ascolta e ti chiede aiuto per provare a leggere la realtà attorno a noi.
Me lo sono chiesto a lungo in questa giornata, e ho provato a rispondermi così.
Primo: LUCIDITÀ
Il primo atteggiamento per questo tempo è la lucidità di chi ha deciso di vivere consapevolmente il momento presente, senza cedere al panico incontrollato generato dalla paura, ma nemmeno cadendo nell’indifferenza di chi crede che quanto sta accadendo non ci riguardi per davvero. La lucidità in questo tempo è quella vigile attenzione a ciò che accade, che ha bisogno anche di silenzi e di tempi di attesa, e che permettere di discernere con attenzione le alternative possibili, per scegliere la via migliore da seguire.
Secondo: INFORMAZIONE
Questo è il tempo in cui mettere da parte i pregiudizi del sentito dire e fare di tutto per selezionare le giuste informazioni, così da costruire coerentemente il proprio pensiero. È allora il tempo di acquistare i giornali, magari più di uno, o di fare un abbonamento a qualche edizione digitale, prestando sempre più attenzione alla qualità della fonte su cui decidiamo di appoggiare il nostro sapere. Mai come adesso diventa fondamentale la lotta contro la disinformazione, l’attenzione costante a ciò che si condivide, la mediazione di un esperto.
Terzo: CULTURA DI PACE
Possiamo dire il nostro no al dramma della guerra anche a partire da semplici gesti di pace. Soprattutto il nostro linguaggio oggi può fare la differenza. Quante parole d’odio abbiamo letto oggi da chi voleva difendere l’idea della pace? Non è, invece, forse questo il momento di provare una volta per tutte a costruire una cultura di pace, proprio a partire dal modo in cui decidiamo di prendere posizione, gli uni con gli altri?”
(Tratto dalla pagina fb di Maurizio Semiglia)