Buongiorno del 27/5
Nella scuola che vorrei la campanella suonerebbe una canzone sempre diversa scelta dai ragazzi.
In corridoio ci sarebbe un mini frigo, così per merenda ci mangeremmo un gelato;
ci sarebbe un intervallo ogni due ore e verremo a scuola anche il sabato,
ma solo se c’è bel tempo e staremo sempre fuori.
Le aule saranno tutte rotonde, così non ci saranno più la prima e l’ultima fila;
nel parcheggio saranno piantati trecento alberi e si potrà entrare solo con mezzi ecologici.
ci sarebbe un’ora a settimana dedicata al silenzio
e una dedicata alla cura delle piante.
Nella scuola che vorrei soprattutto ci saremo noi,
che alla scuola diamo un senso, e sappiamo che vale sempre la pena affrontare
lo sbuffo, la piccola delusione, la fatica, perché è così che si cresce e si arriva ai risultati importanti:
quelli guadagnati con l’impegno.