Buongiorno del 19/3
In natura esiste un processo, magico e quotidiano allo stesso tempo, che porta un bruco a trasformarsi in farfalla.
Per compierlo, quel goffo animaletto affronterà ogni genere di pericolo con un solo obiettivo: sopravvivere fino al momento del cambiamento vitale definitivo.
Pertanto, sceglierà un luogo dove potersi costruire un solido rifugio di seta e dare inizio a un processo straordinario, che è anche il più traumatico che esista in natura: innanzitutto, dovrà decomporsi fino a liquefarsi in un brodo proteico; del suo vecchio esoscheletro resteranno intatti solo il cuore e il cervello; a partire da essi ricostruirà faticosamente una nuova struttura più resistente, lunghe estremità che prima non aveva, nuovi occhi composti che gli consentiranno di vedere ciò che prima non era in grado di vedere e ali potenti ed elastiche che gli daranno un nuovo potere: quello di volare.
In questa prima fase il bruco potrebbe già avere i colori della farfalla in cui si trasformerà più avanti, se completerà il processo con esito positivo, ma nulla lascia ancora presagire la sua forma finale. Per il momento può soltanto trascinarsi, ma questo lo rende più vulnerabile di fronte ai predatori, dunque si vede costretto a crescere il più rapidamente possibile.
In pochissimo tempo può acquisire una lunghezza venti volte maggiore rispetto a quella iniziale. Per proteggersi a volte assumerà un aspetto minaccioso, altre cercherà di rendersi invisibile, confondendosi con ciò che lo circonda per non farsi notare, fino a trovare un luogo sicuro per compiere la propria metamorfosi.
LEANDRO MATEOS, Il miracolo biologico delle farfalle (2017, p. 23)
con l’augurio che ognuno di voi possa compiere la propria metamorfosi e trasformarsi in una splendida farfalla 🦋 … e, per inciso, questo è proprio il significato della Quaresima!