Buongiorno del 23/11
Abbiamo cibo, mezzi di trasporto, opportunità, benessere e tecnologia avanzata. Ci sono tutti i presupposti per essere felici.
Eppure, in questa società apparentemente così evoluta, per molti la felicità è solo un miraggio.
Tante persone si sentono in gabbia e hanno l’impressione di non riuscire a respirare, senza neppure conoscere il motivo di questo malessere. C’è un fondo di insoddisfazione diffuso e immotivato, considerando che c’è chi dall’altra parte del mondo non ha niente eppure prende la vita con molta più leggerezza, trovando la felicità in una situazione che noi occidentali definiamo “povera”. Incredibilmente, in un’epoca nella quale c’è un’abbondanza mai vissuta prima, i livelli di stress, ansia e insicurezza sono altissimi. Da dove nasce questo paradosso? Da un eccesso.
Un eccesso di informazioni, stimoli e soprattutto oggetti.
La grande trappola del materialismo ci spinge ad avere un eccesso di informazioni, stimoli e soprattutto oggetti. Il suo scopo è quello di motivarci al consumo, facendoci pensare che “avere di più” sia indispensabili per il nostro benessere. Ma se ci pensiamo bene si tratta sempre di qualcosa di cui potevamo anche fare a meno, o meglio, di cui avremmo dovuto fare a meno. Siamo letteralmente immersi in ogni tipo di distrazione che crea solamente confusione nella nostra mente, mettendo da parte la nostra libertà.
Quando ti liberi dalle catene del materialismo che annebbiano la tua mente, smetti di giudicare il valore degli altri in base a ciò che hanno e inizi a farlo in base a ciò che sono. Ritorni ad apprezzare, amare e voler scoprire le persone.
Da: “Le coordinate per essere felici” Gianluca Gotto