Buongiorno del 25/9
Pochi giorni fa Ruth Bader Ginsburg, giudice della corte suprema statunitense dal 1993, è morta a Washington all’età di 87 anni, dopo una lunga battaglia contro un tumore al pancreas.
Diceva:
“Per essere signore basta essere noi stesse”
Era nata nel 1933 a Brooklyn, un quartiere di New York, da genitori ebrei emigrati dalla Russia.
“Mia madre mi ha insegnato a essere una signora”, era solita raccontare. “Ma per lei essere una signora significava essere se stessa”. Un mantra che la figlia non ha mai smesso di ripetersi, riuscendo ad approdare alla prestigiosa università di Harvard per studiare legge, accusata di “aver occupato il posto di un uomo”, e facendosi largo fra migliaia di avvocati di sesso maschile fino a vedersi aprire le porte della corte suprema, diventando così la seconda donna della storia a ricoprire quel ruolo.
Ha combattuto contro colleghi che non credevano che la discriminazione sessuale esistesse, portando avanti cause che hanno permesso di compiere grandi passi avanti nel percorso verso l’emancipazione femminile. Basti pensare che negli anni Sessanta le ragazze potevano essere licenziate perché aspettavano un figlio, mentre lo stupro da parte del coniuge non era considerato un reato perseguibile. Nel 1972 Ginsburg ha fondato il Women’s rights project, associazione chiave nella difesa dei diritti delle donne.